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Non sono gli Esercizi che fanno migliorare un giocatore, sono i Giocatori che fanno migliorare un Esercizio. RL

lunedì 19 dicembre 2011

L'ALLENAMENTO DEI GIOVANI CALCIATORI

Torino 19 dicembre 2011 - Sono tanti i ragazzi che ogni anno si laureano in Scienze Motorie, di questi, alcuni prenderanno la strada del calcio svolgendo il ruolo di preparatore atletico. Lungi da me sminuire il lavoro di questi ambiziosi ragazzi che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, io da allenatore scrupoloso, ho voluto conoscere i sistemi di allenamento del migliore preparatore atletico del mondo, non vi svelerò il suo nome, vi dico solo che non è italiano e ha lavorato nella squadra più forte d'Italia.

Girando per i vari campi sportivi ho potuto constatare con i miei occhi che molti istruttori applicano sistemi di allenamento poco redditizi, questo perchè allenare è diventato un passatempo e non una passione che nasce dal cuore.
Allenare significa porsi degli obiettivi, collettivi prima e personali dopo, la squadra prima di tutto: è importante iniziare cercando di capire pregi e difetti dei ragazzi, senza dimenticare che in questo mestiere serve una buona dose di psicologia, anche perchè difficilmente troveremo calciatori con caratteri simili.     Continua..........


L'obiettivo da raggiungere nascerà di conseguenza valutando il punto di partenza della squadra, logico che l'allenatore deve avere le capacità di super visore, basteranno pochi allenamenti per capire di che pasta è fatta una squadra.
Ma non mi voglio dilungare troppo su argomenti che tratterò in altri capitoli, oggi vorrei parlare dell'allenamento dei ragazzi: partirei dallo stretching visto che ognuno lo fa come meglio pensa. Le regole per gli esercizi di allungamento sono 4:
1) i muscoli devono essere caldi.
2) i movimenti devono essere lenti, senza rimbalzi.
3) mai eseguire allungamenti a busto flesso e gambe tese.
4) prestare particolare attenzione quando si effettua stretching in coppia.

Prima e durante la pubertà i ragazzi sviluppano in modo naturale prestazione di tipo aerobico ( produzione di energia in presenza di ossigeno) e anaerobico (senza ossigeno ma tramite la scissione di fosfati altamente energetici) e le migliorano attraverso la regolare partecipazioni ai giochi e alle esercitazioni proposte.
Alla fine della pubertà i giocatori possono iniziare ad eseguire esercizi per migliorare le prestazioni aerobiche e la velocità. Prima dei 15 anni non è consigliabile far eseguire esercizi per la resistenza alla velocità.

Come vedete, l'allenamento della forza non l'ho citato minimamente, vi spiego perchè: Quando si parla di giovani sono da tenere in considerazione alcuni elementi fondamentali:
a) nel periodo pre-puberale la cartilagine e i tessuti ossei sono in accrescimento, quindi è improponibile sottoporre i bambini a tensioni muscolari elevate; sempre in questo periodo si verifica la massima sensibilità (e quindi l'allenabilità) a mezzi finalizzati all'incremento della rapidità. Tutti i mezzi proposti ai bambini dovrebbero essere sottoposti in forma ludica per ravvivare continuamente la motivazione.

b) Nella pubertà comincia a essere maggiore la sensibilità verso altri tipi di stimoli neuromuscolari come l'esplosività e l'elasticità, ma si può verificare un temporaneo peggioramento della coordinazione a causa del rapido incremento delle leve ossee, quindi un eventuale incremento della forza dovuto a esercizi specifici sarebbe di tipo transitorio e se si tiene conto che questi esercizi possono provocare danni permanenti non vi sono valide ragioni per cui i calciatori devono svolgere questo tipo di esercizi.

L'allenamento della forza potrebbe iniziare (quando necessario) intorno ai 15-17 anni mantenendo basso il peso applicato.
Solo una volta conclusa l'ossificazione del sistema scheletrico (cioè tra i 17 e 20 anni), in sport in cui è fondamentale la forza massima dinamica e la potenza muscolare, si può gradualmente avvicinare l'atleta a carichi progressivamente crescenti.

N.B.: l'età biologica dei bambini si può, in alcuni casi, scostare fino a 5 anni dall'età cronologica; in altre parole, lo sviluppo di alcuni bambini è più lento di altri, perciò gli allenatori e gli istruttori dovrebbero prestare particolare attenzione a questo dato.

Concludo sintetizzando al massimo le regole per allenare calciatori in età giovanile:

1)L'allenamento dovrebbe essere organizzato quasi interamente con la palla.

2) Sia prima che durante la pubertà l'allenamento non dovrebbe concentrarsi sugli aspetti fisici, quanto invece su quelli tecnici e su quelli che riguardano la coordinazione.

3) Alla fine della pubertà i giocatori possono cominciare anche l'allenamento aerobico e allenamento della velocità e, solo in modo limitato, l'allenamento funzionale della forza.

4) Dopo la pubertà i calciatori possono dedicarsi ai primi allenamenti di forza e resistenza muscolare alla forza.

5) Non solo i tempi della pubertà variano da bambino a bambino, ma anche gli effetti della pubertà sulle qualità calcistiche dei giocatori sono molto diversi.

Spero di essere stato chiaro, alla prossima con nuove nozioni sullo sport più bello del mondo.

R.L.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao volevo sapere se consigli lo streching in ragazzi di 12 anni? Grazie mille! Alessandro

ROSARIO LIGATO ha detto...

Ciao Alessandro, no, lo stretching non è consigliabile perchè rallenta il riflesso miotatico. Consiglio esercizi di allungamento e flessibilità. Mai stretching prima della partita o dell'allenamento.